lunedì 20 agosto 2012
Nove Vite Come I Gatti
Da “Nove Vite come i Gatti” – autobiografía di Margherita Hack –
“L’universo ci si presenta con una ricchezza sfacciata e non ci offre un manuale di istruzioni. Tocca a noi osservarlo, individuarne i fenomeni ricorrenti, risalire alle loro cause, misurarne gli effetti e le loro manifestazioni, il tutto allo scopo di capire il funzionamento e la lógica di quello che ci circonda.
Unicamente cosi’ possiamo avere un quadro della situazione che non solo comprenda quanto piu’ possibile la nostra realta’, ma che sia abbastanza elástico da poter afferrare anche l’apparente illogicita’ di un’anomalia, di un tassello fuori posto, di un dato ribelle che non vuole saperne di piegarsi alle nostre spiegazioni.
Del resto e’ proprio nell’anomalia che risiede il senso piu’ profondo della scienza: se il mondo ed i suoi fenomeni fossero riducibili solo ed esclusivamente a costanti ferree e a sviluppi circolari sempre identici, il nostro lavoro di ricercatori sarebbe finito da un pezzo.
Per fortuna c’e’ sempre qualcosa che ci sfugge, perche’ e’ proprio quell’anomalia a spingerci a mettere in discussione quel che sappiamo, a rivedere i dati raccolti, ad affinare i nostri metodi di indagine e ad adattare la rigidita’ delle nostre conclusioni ai ritmi di un universo che tutto e’ tranne che banale e prevedibile”.
---------------------------------------
Basta sostituire alcuni vocaboli e….
“La vita ci si presenta con una ricchezza sfacciata e non ci offre un manuale di istruzioni. Tocca a noi viverla, individuarne i fenomeni ricorrenti, risalire alle loro cause, misurarne gli effetti e le loro manifestazioni, il tutto allo scopo di capire il funzionamento e la lógica di quello che ci circonda.
Unicamente cosi’ possiamo avere un quadro della situazione che non solo comprenda quanto piu’ possibile la nostra realta’, ma che sia abbastanza elástico da poter afferrare anche l’apparente illogicita’ di un’anomalia, di un tassello fuori posto, di un dato ribelle che non vuole saperne di piegarsi alle nostre spiegazioni.
Del resto e’ proprio nell’anomalia che risiede il senso piu’ profondo della nostra essenza: se i comportamenti umani ed i rapporti tra le persone fossero riducibili solo ed esclusivamente a costanti ferree e a sviluppi circolari sempre identici, il nostro lavoro di osservatori sarebbe finito da un pezzo.
Per fortuna c’e’ sempre qualcosa che ci sfugge, perche’ e’ proprio quell’anomalia a spingerci a mettere in discussione quel che sappiamo, a rivedere i dati raccolti, ad affinare i nostri metodi di indagine e ad adattare la rigidita’ delle nostre conclusioni ai ritmi di una vita che tutto e’ tranne che banale e prevedibile.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
E' tutto vero: infatti la vita è il nostro universo.
RispondiEliminaTesea
Ed il libro, nella sua semplicita', merita la lettura.
RispondiEliminaRilassa, direi.
Elena
Sembra incredibile che qualcuno creda ancora alle verità rivelate e al pensiero prefabbricato. Poveretti, non sanno che cosa perdono
RispondiEliminaCiao Elena, splendido post
dragor (journal intime)
Grazie, Dragor.
RispondiEliminaL'ispiratrice e' Margherita!
Buonanotte.
Elena
Mano male che è così, che il nostro destino non è predeterminato ma in buona parte nelle nostre mani...
RispondiEliminaCiao Ele, bentornata.
P.
Il nostro destino e' nelle nostre mani piu' di quanto, a volte, ci faccia comodo pensare.
RispondiEliminaCiao, Pim.
Buon fine settimana.
Elena