Le lacrime non servono. Tu eri la gioia di vivere fatta donna, mamma e moglie. Oltre che amica. Per me, con me.
Faccio fatica ad accettare che tu non ci sia più e mi vergogno di fronte al dolore dei tuoi figli e del tuo Fernando.
Ma non posso farci nulla.
Mi sento così, sospesa. Persa nei ricordi di un'amicizia intensa.
Spenta a 48 anni.
Dimenticarti: impossibile.
Solo un abbraccio posso mandarti, Elena. Che se le lacrime non servono, figurati le parole.
RispondiEliminaHa già detto tutto Sofia, in quella poesia struggente sulla fotografia.
HP
Grazie, HP.
RispondiEliminaLo scritto di Sofia rende il dolore insignificante rispetto al suo.
E pensa che a sua madre era toccato un destino molto simile: restare orfana poco più che adolescente.
Monica me ne parlava spesso: la sua era una ferita mai rimarginata.
O, forse, un presagio...Chi può saperlo.
Ricambio l'abbraccio che, come spesso accade, dice più di molte parole.
A presto.
Elena
Ciao,Elena cara.
RispondiEliminaTi ho scoperta nel tuo nuovo blog passando per Dragor.
Non ti ho dimenticata come può sembrare.
Un abbraccio affettuoso come ai vecchi tempi con tanta stima per la persona che sei.
Un bacio.
E scaccia la tristezza.
La vita è un combattimento quotidiano e non risparmia nessuno.
Tu sei una donna forte e volitiva e questo aiuta anche un po' quando mi soffermo a pensarti.
Marianna
Cara Marianna,
RispondiEliminaè ovvio che nemmeno io ti ho dimenticata. Solo che...non ho più tempo per scrivere. La sera mi fermo solo verso le 23 e, a quell'ora, la mente è annebbiata.
La mia vita è cambiata ed i ritmi che prima già mi sembravano duri, sono poca cosa rispetto a quelli di adesso.
Ma non ti preoccupare, cerco sempre di essere positiva, nonostante tutto.
Perchè a tutto c'è rimedio, tranne che alla morte.
A presto.
Un abbraccio affettuoso.
Elnea
Mi sembra di capire che Monica era una tua cara amica e che ha lasciato un vuoto importante nella tua vita. Un altro, dato che non molto tempo fa hai perso un'altra persona cara. So che cosa significa e ti sono vicino. Forse non e' un male che tu abbia tante cose da fare. In certe circostanze l'attivita' e' una buona distrazione.
RispondiEliminaUn abbraccio affettuoso, a presto
dragor (journal intime)
Elaborare il lutto... si dice sempre così, come se fosse un dato di fatto: invece si tratta di ristrutturare se stessi, ridimensionare i propri confini, misurarsi con la fine delle cose... Spero che, dal giorno in cui hai scritto questo post, le asperità dell'enima si siano almeno in parte appianate.
RispondiEliminaCon un abbraccio.
P.
Caro Dragor,
RispondiEliminaè proprio così: avere la mente impegnata aiuta.
Difficile comunque fare i conti con la morte...Ed io non sono per nulla brava in matematica!
Con Monica ho condiviso intensamente una parte della mia vita. E'stata un persona importante.
Grazie per avermi scritto.
Ti abbraccio.
Elena
Esiste un tempo, dopo il lutto, durante il quale le asperità dell'anima si accentuano perchè non siamo abituati ad affrontare le situazioni senza rimedio. Almeno, così mi sembra accada a me.
RispondiEliminaSempre il tempo, però, e ne serve tanto tanto, ci viene poi in soccorso, stemperando le angosce, colmando i vuoti, riservandoci nuove sorprese, aiutandoci a fare quell'elaborazione di cui parli tu, Pim.
Elaborazione necessaria perchè la vita merita di essere vissuta pienamente, ma non frutto di un meccanismo automatico.
Anche a te, grazie per aver lasciato i tuoi pensieri e bentornato!
Un abbraccio.
Elena
So cosa vuoi dire e cosa vuol dire incontrare la Morte.
RispondiEliminaL'ho provato da poco.
Un forte abbraccio
Tesea